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Emanuele
Enria
I miei linguaggi sono il Feldenkrais e la danza. Mi interessa la connessione tra danza, arti marziali e il come ci muoviamo e agiamo dentro la vita di tutti i giorni. In più mi affascina la loro rappresentazione.

I miei corsi:
Ogni movimento è come una scrittura di linee, curve, spirali nello spazio. A partire dal semplice gesto di stringersi la mano che, come insegna l'aikido e ha mostrato Steve Paxton, l'inventore della contact dance, contiene già un'energia a spirale. Viverlo dentro il proprio corpo permette di non intellettualizzare la comprensione ma di espanderla in maniera organica, attraverso la sensazione e la percezione dentro di noi.
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Per questo vado da tempo indagando il rapporto e i processi creativi e sociali indotti dai luoghi attraverso situazioni di interazione tra corpo/i e spazio cercando di unire l'aspetto simbolico di un luogo, un'opera, un oggetto con una riflessione e una pratica dei gesti associati.
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Esplorare il movimento e la sua rappresentazione (anche nella forma che hanno preso le città) significa in qualche modo relazionarsi con le posture sociali, filosofiche, rappresentative che ogni società esprime, a partire dal mondo dei bambini. Su questi aspetti, collaboro con scuole e musei d'arte contemporanea.
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Faccio parte del Tavolo della Ricerca Artistica, presso la Lavanderia a Vapore di Torino.
Quest’anno ho sviluppato un taccuino di pratiche per “una cittadinanza a venire”.
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