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L’atteggiamento nella pratica meditativa

Consigli e ispirazioni del venerabile Henepola Gunaratana


Una piccola premessa:


Nell’ultimo secolo, la scienza e la fisica occidentale hanno fatto una scoperta

sensazionale: noi siamo parte integrante del mondo che vediamo. La stessa azione

dell’osservare cambia le cose osservate. Ad esempio, un elettrone è qualcosa

estremamente minuscolo e non può essere visto senza l’uso di strumenti scientifici

dai quali dipende ciò che l’osservatore vedrà. Se osservato in un certo modo,

apparirà come una particella, una pallina che rimbalza, se osservato in altro modo,

apparirà come una forma ad onda, con niente di solido. Un elettrone più che una

cosa è un evento. E un osservatore o un’osservatrice partecipano a questo evento

attraverso l’azione dell’osservare, è un’interazione.

La scienza orientale ha riconosciuto questo principio da tantissimo tempo. La mente

è un insieme di eventi e l’osservatore o l’osservatrice partecipa a questi eventi ogni

volta che si guarda dentro. La meditazione è osservazione partecipe: ciò che state

guardando reagisce all’azione del guardare. Ciò che state guardando siete voi, e ciò

che vedete dipende dal modo in cui guardate.

Per questo la meditazione è qualcosa di delicato, ciò che accade dipende dallo stato

mentale del meditante, ecco alcuni suggerimenti:


NON ASPETTATEVI NIENTE: semplicemente sedetevi e guardate quello che succede.

Non fatevi distrarre da aspettative riguardo i risultati e non siate ansiosi per alcun

genere di risultato. Lasciate che la meditazione vi insegni ciò che vuole che voi

impariate. Sospendete i preconcetti, le idee, le interpretazioni e le immagini.


NON SFORZATEVI: la meditazione non è aggressiva, non è una lotta. Lasciate che il

vostro sforzo (impegno, interesse) sia rilassato e costante.


NON SIATE PRECIPITOSI: non c’è fretta, prendetevi tutto il tempo necessario.

Pazienza, pazienza, pazienza.


NON ATTACCATEVI A NIENTE E NON RIFIUTATE NIENTE: lasciate venire ciò che viene

e adattatevi a ciò che è venuto, qualunque cosa sia, siate a vostro agio con

qualunque cosa (piacevole, spiacevole, neutra ).


LASCIATE ANDARE: imparate a fluire con tutti i cambiamenti che sorgono.

Rilassatevi.


ACCETTATE TUTTO CIO’ CHE SORGE: accettate le vostre emozioni, anche quelle che

speravate di non avere, accettate le esperienze, anche quelle che odiate, accettate

le vostre manchevolezze. Imparate a vedere tutti i fenomeni della mente come

perfettamente naturali e comprensibili, con un’accettazione disinteressata,

equanime.


SIATE DELICATI, GENTILI CON VOI STESSI: il processo di diventare chi siete realmente

inizia innanzitutto con la totale accettazione di chi siete in questo momento.


INVESTIGATE SU VOI STESSI: non date nulla per scontato. Sperimentate e lasciate

che i risultati vi facciano da guida verso la verità. La meditazione si sviluppa a partire

dal desiderio interiore di risvegliarci a ciò che è vero.


CONSIDERATE TUTTI PROBLEMI COME SFIDE: guardate le negatività che sorgono

come occasioni per imparare e crescere. Avete un problema? Fantastico!

Rallegratevi, immergetevi ed investigate.


NON PONDERATE: non c’è bisogno che immaginiate le cose, non entrate nel

pensiero discorsivo. Nella meditazione la mente si purifica attraverso la

consapevolezza, attraverso una nuda attenzione non verbale. Tutto ciò che è

necessario è una percezione chiara e non concettuale delle cose che vi imbrigliano e

di come esse agiscono. Non pensate: vedete, sentite.


NON INDUGIATE SUI CONTRASTI: esistono differenze tra le persone e fare continui

confronti è un’abitudine mentale che conduce a sentimenti nocivi quali l’avidità,

l’invidia la gelosia, la presunzione, conduce all’alienazione. Le differenze esistono,

ma semplicemente diamo meno importanza ai contrasti e mettiamo in rilievo i

fattori universali che abbiamo in comune. L’azione del respirare è universale, tutti gli

esseri viventi scambiano gas con il proprio ambiente. Il meditante esplora il processo

della respirazione come un mezzo per sentire, comprendere la propria connessione

con il resto della vita. Possiamo così diventare persone molto comprensive e

progredire verso l’armonia con la vita tutta.

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